I soli veri piaceri sono quelli inaspettati.
Non c'è nessuno che meriti la tua invidia.
All'uomo è stata data la parola non perché manifesti i suoi pensieri o li nasconda, ma perché li giustifichi.
L'adulterio è ormai una cosa pacchiana.
Se l'adulto rimpiange l'infanzia, è perché non la ricorda o perché la ricorda male.
A ben pensare, ciò che in realtà ci infastidisce non è che gli altri ci contraddicano, ma che ci dimostrino che siamo noi a contraddirci.
Quando il piacere ha esaurito l'uomo, questi è convinto di essere stato lui a esaurirlo; allora ti racconta, serio e grave, che non vi è nulla che possa soddisfare il cuore umano.
Che cos'è il piacere, se non un dolore straordinariamente dolce.
Spesso il piacere è un ospite passeggero; ma il dolore Ci avvinghia crudelmente.
L'angoscia e il dolore. Il piacere e la morte non sono nient'altro che un processo per esistere.
Per farsi un'idea della miseria dei nostri connazionali basta dare un'occhiata a come si divertono.
Il lusso non è un piacere, ma il piacere è un lusso.
Non c'é moralista più severo del piacere.
Nessun piacere è di per se stesso un male: però i mezzi per procurarsi certi piaceri arrecano molti più tormenti che piaceri.
Felici quelli che senza nuocere a nessuno sanno procacciarsi il piacere, e insensati gli altri che si immaginano che l'Essere Supremo possa rallegrarsi dei dolori e delle pene e delle astinenze ch'essi gli offrono in sacrificio.
Dal piacere nasce il dolore, dal piacere nasce la paura: per chi è libero dal piacere non esiste dolore: di che cosa dovrebbe aver paura?
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