Il più solido piacere di questa vita, è il piacere vano delle illusioni.
Cosa rarissima nella società, un uomo veramente sopportabile.
Non v'è infelicità umana la quale non possa crescere. Bensì trovasi un termine a quello medesimo che si chiama felicità.
Chi ha perduto la speranza d'esser felice, non può pensare alla felicità degli altri, perché l'uomo non può cercarla che per rispetto alla propria. Non può dunque neppure interessarsi dell'altrui infelicità.
Oggi chi conoscendo ed avendo sperimentato il mondo, non è divenuto egoista, se ha niente niente di senso e d'ingegno, non può esser divenuto che misantropo.
Tutti gli uomini per necessità nascono e vivono infelici.
Il piacere è l'unica cosa degna di essere vissuta: niente fa invecchiare quanto la felicità.
Quando il piacere ha esaurito l'uomo, questi è convinto di essere stato lui a esaurirlo; allora ti racconta, serio e grave, che non vi è nulla che possa soddisfare il cuore umano.
Il piacere non può mai essere senza peccato.
L'angoscia e il dolore. Il piacere e la morte non sono nient'altro che un processo per esistere.
Qualsiasi cosa può diventare un piacere, se la si fa ripetutamente.
Se ogni piacere si intensificasse nel suo luogo e nella sua durata, e pervadesse tutto il nostro composto o le parti più importanti del nostro essere, allora i piaceri non differirebbero gli uni dagli altri.
I piaceri violenti sono come le sofferenze profonde: sono muti.
Niente fa tanto piacere a un autore quanto vedere le sue opere rispettosamente citate da altri dotti autori.
V'è un piacere ad essere matti che solo i matti sanno.
Il sesso: la posizione ridicola, il piacere passeggero, la spesa eccessiva.