L'uomo è una creatura che sa presto, ma mette in pratica tardi.
Nulla è più ripugnante della maggioranza: giacché essa consiste in alcuni forti capi, in bricconi che si adattano, in deboli che si assimilano, e nella massa che trotta dietro senza sapere minimamente quello che vuole.
Nel grande come nel piccolo, il carattere consiste nel proseguire con fermezza l'opera della quale ci si sente capaci.
Chi vuole compiere passi sicuri deve camminare lentamente.
Le passioni sono difetti o virtù, solamente se portate all'estremo.
Niente è più terribile di un'ignoranza attiva.
Se non si salva l'uomo non si salverà niente, perché è l'uomo stesso che è chiamato a diventare il regno di Dio.
Noi non siamo nati per morire. Ma per vivere anche nell'umanità. Nessuno è eterno quaggiù, ma ognuno di noi concorre, sia pure in minima parte, al progresso del mondo.
Nel Cristianesimo, l'uomo non è un'idea, è piuttosto un volto.
Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore.
Nella donna tutto è sacrificio, nell'uomo tutto è dovere.
Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco della vita, perché a Londra si trova tutto ciò che la vita può offrire.
Ognuno di noi crede di essere libero di scegliere la propria esistenza, ma non fa altro che seguire orbite prestabilite.
L'uomo nella sua arroganza si crede un'opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali.
L'ottimista è un uomo che, senza una lira in tasca, ordina delle ostriche nella speranza di poterle pagare con la perla trovata.
L'uomo che guardo con timore, con speranza, con desiderio, con precise intenzioni e richieste, non è un uomo, ma solo un torbido specchio della mia volontà.