La beneficenza appaga in primo luogo lo stesso benefattore.
La famiglia von Trotta era di nobiltà recente. Il suo capostipite era uno sloveno di Sipolje, ed era stato insignito del titolo per essersi eccezionalmente distinto nella battaglia di Solferino.
Amavamo la malinconia con la stessa leggerezza con la quale amavamo il piacere.
La mia vecchia mamma, col suo vecchio bastone nero, teneva lontano il disordine.
Non c'è nobiltà senza generosità, come non c'è brama di vendetta senza volgarità.
Nessuno si stanca di ricevere benefici. I benefici sono azioni secondo natura: quindi non stancarti di riceverne, nel momento in cui ne fai.
Chi accoglie un beneficio con animo grato paga la prima rata del suo debito.
I benefici non obbligano tanto quanto il modo di porgerli.
Non va bene esagerare in beneficenza, perché ad un certo punto non si guadagna più che l'odio del beneficiato.
Un beneficio perde grazia a dargli troppa pubblicità; chi vuole che sia ricordato, deve dimenticarlo per primo.
Confesso che nella parola beneficenza non trovo più la sua primitiva bellezza; è stata sciupata dai farisei che l'hanno troppo usata.
Non vi spaventi dal beneficare gli uomini la ingratitudine di molti; perché oltre che el beneficare per sé medesimo sanza altro obietto è cosa generosa e quasi divina, si riscontra pure beneficando talvolta in qualcuno sí grato, che ricompensa tutte le ingratitudini degli altri.
Dà un doppio soccorso al povero chi glielo dà in fretta.