Chi accoglie un beneficio con animo grato paga la prima rata del suo debito.
Attraversa pure il mare, lascia che scompaiano terre e città all'orizzonte, i tuoi vizi ti seguiranno dovunque andrai.
Se il corpo non assolve più le sue funzioni, non è meglio liberare l'anima dalle sue sofferenze? E forse bisogna agire un po' prima del dovuto perché, arrivato il momento, non ci si trovi nell'impossibilità di farlo; il pericolo di vivere male è maggiore del pericolo di morire presto.
Tre sono le dimensioni temporali: passato, presente, futuro; di questi, solo il passato ci appartiene veramente.
La qualità migliore di un animo generoso è l'istinto al bene. Nessun uomo di spirito elevato si compiace di cose abiette e sordide: lo attira e lo esalta la bellezza delle cose grandi.
A che ci serve viaggiare, se non riusciamo ad evitare noi stessi?
Non va bene esagerare in beneficenza, perché ad un certo punto non si guadagna più che l'odio del beneficiato.
Dà un doppio soccorso al povero chi glielo dà in fretta.
La beneficenza appaga in primo luogo lo stesso benefattore.
Non vi spaventi dal beneficare gli uomini la ingratitudine di molti; perché oltre che el beneficare per sé medesimo sanza altro obietto è cosa generosa e quasi divina, si riscontra pure beneficando talvolta in qualcuno sí grato, che ricompensa tutte le ingratitudini degli altri.
Nessuno si stanca di ricevere benefici. I benefici sono azioni secondo natura: quindi non stancarti di riceverne, nel momento in cui ne fai.
Confesso che nella parola beneficenza non trovo più la sua primitiva bellezza; è stata sciupata dai farisei che l'hanno troppo usata.
Un beneficio perde grazia a dargli troppa pubblicità; chi vuole che sia ricordato, deve dimenticarlo per primo.
I benefici non obbligano tanto quanto il modo di porgerli.