La chiarezza è la buona educazione dello scrittore.
Non ci sono amici, ci sono momenti di amicizia.
Il vino dell'amicizia, quando è genuino, dà alla testa.
Scrivere è un modo di parlare senza essere interrotti.
Certo, ci sono buoni e cattivi momenti, ma il nostro umore cambia più spesso della nostra fortuna.
Il successo degli altri mi disturba, ma molto più che se fosse meritato.
L'altezza è profondità, l'abisso è luce inaccessa, la tenebra è chiarezza, il magno è parvo, il confuso è distinto, la lite è amicizia, il dividuo è individuo, l'atomo è immenso.
Il tempo raffredda, il tempo chiarifica; nessuno stato d'animo si può mantenere del tutto inalterato nello scorrere delle ore.
L'arte è la scienza resa chiara.
L'insistenza sulla chiarezza a tutti i costi è basata su una mera superstizione sul modo in cui funziona l'intelligenza umana.
La chiarezza è una giusta distribuzione di ombre e di luci.
Quelli che scrivono con chiarezza hanno dei lettori, quelli che scrivono in modo ambiguo hanno dei commentatori.
Procedo molto lentamente, perché la natura è per me estremamente complessa, e i progressi da fare sono infiniti. Non basta vedere bene il proprio modello, bisogna anche sentirlo con esattezza, e poi esprimersi con forza e chiarezza.
Solo da ciò che sembra perfettamente chiaro da toccare con mano, può procedere l'alta virtù del mistero.
Il carattere delle persone non si rivela mai così chiaramente come nel gioco.
Mi hanno chiamato folle; ma non è ancora chiaro se la follia sia o meno il grado più elevato dell'intelletto, se la maggior parte di cio che è glorioso, se tutto cio che è profondo non nasca da una malattia della mente, da stati di esaltazione della mente a spese dell'intelletto in generale.