Quando mi sveglio la prima cosa che faccio per precauzione è rimettermi a dormire.— Julio Cortázar
Quando mi sveglio la prima cosa che faccio per precauzione è rimettermi a dormire.
In fondo siamo così liberi, viviamo così poco legati a un passato o a un futuro, che l'ineffabilità sembra la nostra essenza più autentica.
Dormire non è altro che perdersi, e quando tenti di dormire in realtà stai solo cercando una seconda fuga.
Però, vecchio mio, questo è il grande merito del sonno, la perfezione del sonnellino. Una vacanza da te stesso, non vedere e non vedersi. Perfetto, no?
Per me la musicalità sta in ciò che chiamo passaggio, ovvero nel saper legare le varie parti del racconto, senza mai interromperlo bruscamente per passare a qualcos'altro, né costruirlo su un sottofondo monotono nel quale si finisce per distrarsi.
Il romanzo è una meraviglia, ma la sua tecnica non funziona nel racconto, lo rovina.
Beh, amico, poteva andarti peggio. Una donna poteva tagliarti il pene mentre dormivi e buttarlo via da una macchina in corsa!
Dormo su un'amaca appesa alle travature della stiva, dondolo sopra la sala macchine. Ho quarant'anni e un sonno duro da prendere a calci per farlo smettere. Mi chiamano il morto, nessuno dorme dove riesco io. Nessuno sa da quanta vita non dormo.
Le notti in cui abbiamo dormito è come se non fossero mai esistite. Restano nella memoria solo quelle in cui non abbiamo chiuso occhio: notte vuol dire notte insonne.
Quel sonno mirabile, di cui dormono solo i fortunati che non sanno che siano né emorroidi, né pulci, né troppo elevate capacità intellettuali.
Io non morirò mai nel sonno. Non dormo così bene.
Vieni a dormire con me: noi non faremo l'amore, sarà lui a farci.
Si racconta che il principe di Condé dormì profondamente la notte avanti la giornata di Rocroi; ma, in primo luogo, era molto affaticato: secondariamente aveva già date tutte le disposizioni necessarie, e stabilito ciò che dovesse fare, la mattina.
Dormire peggio, mangiare male.
Presto a letto e presto alzato fan l'uomo sano, ricco e assennato.
L'ignoranza è la palpebra dell'anima. Le cali, e puoi dormire e anche sognare.