Se dormo dormo per me; se lavoro, non so per chi sarà.— Goethe
Se dormo dormo per me; se lavoro, non so per chi sarà.
Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole.
Non si possiede ciò che non si comprende.
Tutto ciò che passa non è che un simbolo,L'imperfetto qui si completa,l'ineffabile è qui realtà, l'eterno femmininoci attira in alto accanto a sé.
È così piacevole occuparsi di qualcosa che si conosce solo a metà, che non si dovrebbe biasimare il dilettante alle prese con un'arte che non imparerà mai, né dovrebbe essere lecito criticare l'artista che abbia voglia di sconfinare dalla sua arte in un terreno contiguo.
Come merito e fortuna siano concatenati, non viene mai in mente agli stolti.
Non intendo né bere né dormire, ma andarmene più in fretta che posso.
Abbiamo una sola vita. Perché sprecarla a dormire?
Poche cose sembrano non toccate dal mondo reale come un bambino che dorme.
Il sonno ha talvolta nel volgere di un'ora le immensità della vita più intensa.
Io dormo nuda, altrimenti non prendo sonno: ma non pensare che sia un invito, perché se solo respiri nella mia direzione t'inchiodo il cetriolo a quella trave. Non frugare tra la mia roba, non rompermi le palle, e sono sicura che andremo d'accordo. Sogni d'oro.
Il sonno è il fratello gemello della morte.
Grandi mangiatori e grandi dormitori sono incapaci di qualsiasi altra cosa che sia grande.
Buonanotte, buon riposo, dormi bene. Ovunque tu posi la testa, spero troverai il tuo naso.
Volevo solo andarmene. Ma non c'era nessun posto dove andare. Il suicidio? Gesù Cristo un'altra faticata. Avevo voglia di dormire per cinque anni di fila, ma non me lo permettevano.
Io generalmente non sento niente fino a mezzogiorno; poi è ora del mio sonnellino.