I bambini giocano ai soldati. Ciò è comprensibile. Ma perché i soldati giocano a fare i bambini?— Karl Kraus
I bambini giocano ai soldati. Ciò è comprensibile. Ma perché i soldati giocano a fare i bambini?
Quando brucia il tetto non serve né pregare né lavare il pavimento. Comunque pregare è più pratico.
Non si vive neppure una volta.
Spiegare l'inconscio è un bel compito per la coscienza. L'inconscio non fa sforzi e al massimo riesce a confondere la coscienza.
Ci sono imbecilli superficiali e imbecilli profondi.
Non ci sono donne incomprese. Esse sono semplicemente la conseguenza di una confusione di termini in cui incorse un femminista, in quanto esse appunto non vogliono essere comprese, ma afferrate. È dunque vero, allora, che ci sono donne incomprese.
Mi piacciono tanto i bambini. Specialmente quando piangono. Così li portano via.
I bambini sono un genere voluttuario.
I bambini partecipano sempre, per istinto mimetico, al nervosismo di chi sta con loro; e in particolare avvertono sempre ogni turbamento o ogni sovversione imminente, di qualunque genere, nella situazione familiare.
Il bambino ha il dono di accettare molto rapidamente la scomparsa di una sensazione. Gli sono risparmiati quei contorni remoti e sfuggenti che costituiscono la vastità del dolore.
Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l'adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé.
Quando si è bambini, le persone, gli animali, gli avvenimenti compaiono, vengono accettati, scompaiono, senza che venga data o chiesta alcuna spiegazione.
I bambini sono persone serie, detestano gli scherzi stupidi. Sanno che prima o poi si avverano.
Un guerriero della luce presta attenzione agli occhi di un bambino. Perché quegli occhi sanno vedere il mondo senza amarezza.
Non c'è responsabilità più sacra di quella che il mondo ha verso i bambini. Non c'è dovere più importante di garantire che siano rispettati i loro diritti, che il loro benessere sia tutelato, che le loro vite siano libere dalla paura e dal bisogno e che essi possano crescere nella pace.
Conviene a chi nasce molta oculatezza nella scelta del luogo, dell'anno, dei genitori.