Signore, perdona loro, perché sanno quello che fanno!
Il mio inconscio sa più del conscio dello psicologo di quanto il suo conscio non sappia del mio inconscio.
La satira non sceglie né conosce i suoi oggetti. Nasce nella fuga da essi, che le premono addosso.
Un aforisma non si può dettare su nessuna macchina da scrivere. Ci vorrebbe troppo tempo.
La geniale capacità di dimenticare della donna è qualcosa di diverso dal talento della signora che non riesce a ricordarsi.
Se due hanno un pensiero, esso non appartiene a quello che lo ha avuto prima, ma a quello che lo ha avuto meglio.
La borsa, come Nostro Signore, aiuta chi si aiuta. Ma a differenza del Signore, non perdona coloro che non sanno quello che fanno.
A tavola perdonerei chiunque. Anche i miei parenti.
Constatare che non si è dimenticato ciò che è successo non significa che non si è perdonato.
Tieni chi ami vicino a te, digli quanto bisogno hai di loro, amali e trattali bene, trova il tempo per dirgli "mi spiace", "perdonami", "per favore", "grazie" e tutte le parole d'amore che conosci.
Il perdono è vano! ciò che è fatto è fatto, e ciò che non è fatto non è fatto!
Quando lei grida che quel che hai fatto è stato imperdonabile, ha già cominciato a perdonarti.
Per un uomo che vive senza il perdono nel cuore, vivere è punizione peggiore di morire.
Si può ben perdonare a un uomo di essere sciocco per un'ora, quando ci sono tanti che non smettono mai di esserlo nemmeno per un'ora in tutta la loro vita.
Sentirsi perdonare le proprie manchevolezze non è meno piacevole che perdonarle agli altri. Per un attimo intravidero le immense possibilità del bene.
Nel perdono, non ci si limita a non vendicarsi, ma si deve avere il coraggio di andare alla radice delle tendenze aggressive deviate, per estirparle.