Solo la forza consente di chiedere autenticamente perdono.
Si è felici accanto alle persone che fanno sentire l'indubitabile presenza del mondo, così come un corpo amato dà la certezza di quelle spalle, di quel sesso, di quella curva dei fianchi e della loro onda che regge come un mare.
Chi crede nell'Europa sarà contento se si farà ogni tanto un passo avanti e mezzo passo indietro. La democrazia, ha scritto Günter Grass lodandola per questo, ha il passo della lumaca.
Ognuno, se guarda entro se stesso, sa bene quali sono stati i limiti delle sue scelte e del suo agire, ma anche quali possibilità erano nelle sue mani e ha perso per sua responsabilità.
Non si nasce per esistere, ma per aver vissuto.
Capire la storia significa mettersi dal punto di vista di chi ha vissuto gli venti mentre questi accadevano.
Il giorno in cui il bambino si rende conto che tutti gli adulti sono imperfetti, diventa un adolescente; il giorno in cui li perdona, diventa un adulto; il giorno che perdona se stesso, diventa un saggio.
Possiamo perdonare a chi ci ha offeso. Difficilmente perdoneremo a chi ci ha, sia pure una sola volta, e involontariamente fatto paura.
Perdonare e dimenticare vuol dire gettar dalla finestra una preziosa esperienza già fatta.
Ragione per governare ma clemenza per perdonare: la prima è legge, privilegio l'altra.
Il perdono presuppone sempre un po' di oblio, un po' di disprezzo e molta convenienza.
I soldati si mettono in ginocchio quando sparano, forse per chiedere perdono dell'assassinio.
Credere, soprattutto, permette di perdonare.
Ciò che logora le nostre anime nel modo più rapido e peggiore possibile è perdonare senza dimenticare.
Le donne ci amano per i nostri difetti. Se ne abbiamo abbastanza, ci perdonano tutto, anche la nostra intelligenza.
L'amore tutto dimentica, tutto perdona, dà tutto senza riserve.