L'unico antidoto alla sofferenza mentale, è il dolore fisico.— Karl Marx
L'unico antidoto alla sofferenza mentale, è il dolore fisico.
Coloro che lavorano, non guadagnano, e quelli che guadagnano, non lavorano.
La classe che è la potenza materiale dominante della società è in pari tempo la sua potenza spirituale dominante.
Il denaro, in quanto possiede la proprietà di comprar tutto, di appropriarsi di tutti gli oggetti, è dunque l'oggetto in senso eminente. L'universalità della sua proprietà costituisce l'onnipotenza del suo essere, esso è considerato, quindi, come ente onnipotente.
Il potere statale moderno non è che un comitato che amministra gli affari comuni di tutta la classe borghese.
La coscienza non può mai essere qualcosa di diverso dall'essere cosciente.
Nulla c'è al mondo che sia vuoto di senso, e il soffrire meno di qualunque altra cosa.
Ci sono sofferenze che scavano nella persona come i buchi di un flauto, e la voce dello spirito ne esce melodiosa.
Nella vita ci sarà sempre un bastardo che ti farà soffrire, ma sarà l'unica persona che riuscirai ad amare veramente.
La capacità di provare dolore e piacere è una condizione non solo necessaria ma anche sufficiente perché si possa dire che un essere ha interessi come minimo assoluto, l'interesse a non soffrire.
L'uomo è nato per soffrire. E ci riesce benissimo.
Vuoto è l'argomento del filosofo che non dà sollievo all'umana sofferenza.
È tanto facile avere simpatia per la sofferenza. E tanto difficile avere simpatia per il pensiero.
La sofferenza è l'elemento positivo di questo mondo, è anzi l'unico legame fra questo mondo e il positivo.
Quelli che soffrono davvero non formano la plebe, non formano un gruppo. Chi soffre, soffre in solitudine.
Che cos'è il genio se non l'arte di rendere gradevole la sofferenza?