A ogni donna corrisponde un seduttore. La sua felicità sta nell'incontrarlo.
L'amicizia è un tormento in più.
Meglio dare che prendere; ma talvolta può esserci più umiltà nel ricevere che nel donare.
Il tiranno muore e il suo governo è finito; il martire muore e il suo governo inizia.
La fede non si può comprendere; il massimo a cui si arriva è poter comprendere che non si può comprendere.
L'uomo si trova al bivio fra due opposti che non sono il male e il bene ma il male e la fede.
La felicità non viene dal possedere un gran numero di cose, ma deriva dall'orgoglio del lavoro che si fa; la povertà si può vincere con un sistema costruttivo ed è di fondamentale importanza combattere l'ingiustizia anche a costo della propria vita.
Così non viviamo mai, ma speriamo di vivere, e preparandoci sempre a essere felici è inevitabile che non lo siamo mai.
L'idoneità fisica è il primo requisito della felicità.
La felicità è come il coke: qualcosa che si ottiene come sottoprodotto mentre si fa qualcos'altro.
Il massimo non esiste, esiste l'essenza di massimo cioè la felicità.
La felicità fondamentale dipende più di qualunque altra cosa da ciò che si può chiamare un cordiale interesse per le persone e le cose.
Nessun essere umano può capire veramente un altro, e nessuno può fare la felicità di un altro.
Felice è chi ha potuto conoscere le cause delle cose.
La felicità non è fare tutto ciò che si vuole, ma volere tutto ciò che si fa.
Riconoscere la felicità quando è ai tuoi piedi, avere il coraggio e la determinazione di abbassarsi per prenderla fra le braccia e custodirla. Questa è l'intelligenza del cuore.