La fede non si può comprendere; il massimo a cui si arriva è poter comprendere che non si può comprendere.— Kierkegaard
La fede non si può comprendere; il massimo a cui si arriva è poter comprendere che non si può comprendere.
Il tiranno muore e il suo governo è finito; il martire muore e il suo governo inizia.
Non è un'arte il sedurre una donna, ma lo è ben il trovare una degna di essere sedotta.
È proprio vero quello che dice la filosofia, che la vita deve essere compresa andando all'indietro. Ma non si deve dimenticare l'altra massima, che bisogna vivere andando avanti.
L'essenza della donna è un abbandono sotto forma di resistenza.
La fede è una corda alla quale si rimane appesi, quando non ci si impicca.
Se avessimo la fede vedremmo il buon Dio in ogni cosa.
La fede è un crampo, una paralisi, un'atrofia della mente in certe posizioni.
È nella disponibilità a correre dei rischi che si manifesta la nostra fede.
Chiesero: "Qual è la cosa migliore da possedere?. Il Buddha rispose: "La fede è la cosa migliore che si possa possedere".
È triste. Metà del mondo non crede in Dio, e l'altra metà non crede in me.
La fede "corregge", in modo necessario e vitale, la tendenza dell'umanità al "relativismo".
La fede è conoscenza del cuore e oltrepassa il potere della dimostrazione.
Io credo nel Dio che ha creato gli uomini, non nel Dio che gli uomini hanno creato.
La fede è una immaginazione che rifiuta il concreto, che non si preoccupa di ciò che la respinge. Non si può credere senza immaginazione.
La fede non è confortevole, deve invece renderci inquieti.