Il marchio di un vero eroe è l'umiltà.
L'umiltà, rara tra i dotti, è ancor più rara fra gli ignoranti.
L'umiltà è l'inizio della santità.
L'umiltà fa i grandi uomini due volte onorabili.
La virtù dell'umiltà è necessaria massimamente a coloro che sono costituiti in dignità, perché più facilmente sono esposti alla superbia. Questa virtù è il fondamento di tutta la vita cristiana.
I cuori degli umili s'aprono subito senza diffidenza, e aderiscono, perché sotto i sentimenti non si sospettano interessi.
È provato che l'umiltà servì sempre da scala all'ambizione, quando questa è giovane, e chi sale le volge sempre il volto; ma poi, raggiunto l'ultimo gradino, volta il dorso alla scala, e guarda in alto sdegnoso ormai degli umili gradini grazie ai quali è salito fin lassù.
L'umiltà è quella virtù che, quando la si ha, si crede di non averla.
Superato il primo choc, l'umiltà è una virtù allegra.
Ciò che Lucifero perdette con la superbia, Maria lo guadagnò con l'umiltà; ciò che Eva dannò e perdette con la disobbedienza, Maria lo salvò con l'obbedienza.
L'umiltà in tutte le scienze e in tutte le arti è la base del vero sapere, come al contrario è un segno evidentissimo di una pretta ignoranza il pensar troppo di sé medesimo, il credere di non restar mai ingannato, e che nulla di vantaggioso, possa sapersi e scoprirsi.