La via del saggio consiste nell'essere generoso e nel non competere.— Laozi
La via del saggio consiste nell'essere generoso e nel non competere.
Chi sta sulla punta dei piedi non si tiene ritto, chi sta a gambe larghe non cammina, chi da sé vede non è illuminato, chi da sé s'approva non splende, chi da sé si gloria non ha merito, chi da sé s'esalta non dura a lungo.
La gentilezza nelle parole crea confidenza; la gentilezza nel pensiero crea profondità; la gentilezza nel dare crea amore.
Colui che è buono, non sfoggia parole, e chi sfoggia parole, non è buono.
Il rito è labilità della lealtà e della sincerità e foriero di disordine.
Anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo.
Ciò che sembra generosità, spesso non è che un'ambizione mascherata, che disdegna i piccoli interessi per volgersi ai più grandi.
L'uomo di sinistra si crede generoso perché le sue mete sono confuse.
Chi ti dà una serpe quando chiedi un pesce, può darsi abbia solo serpi da dare. La sua, dunque, è generosità.
Gli uomini veramente generosi sono sempre pronti a diventare misericordiosi quando la disgrazia del loro nemico oltrepassa la loro collera.
Il povero non sa che la sua funzione nella vita è permetterci l'esercizio della generosità.
Il primo miracolo della generosità è di riconoscere e confessare il proprio torto.
Cerco di non parlare di tutte le associazioni di beneficenza e le persone che aiuto, perché credo che possiamo essere veramente generosi solo quando non ci aspettiamo nulla in cambio.
Anche il povero ha una precisa funzione nella vita sociale: permettere al ricco l'esercizio della generosità.
Al mondo non sempre i buoni e i generosi hanno la ricompensa che si meritano.
La generosità spesso non è altro che la vanità del donare.