Dove finisce l'amore, comincia l'odio.
Per giudicare il grado di civiltà di uno Stato bisogna vedere le sue prigioni... dal di dentro.
Una madre che nutre il figlio, dà immediatamente se stessa, il proprio corpo come cibo per i suoi figli, i quali senza ciò non sarebbero vivi. E questo è amore.
Per vivere con onore bisogna struggersi, battersi, sbagliare e ricominciare da capo e buttare via tutto, e di nuovo ricominciare e lottare e perdere eternamente.
Nell'amore tra un uomo e una donna giunge sempre un momento in cui questo amore raggiunge il suo apogeo: allora non ha nulla di egoistico o di sensuale: diventa purezza morale.
Per essere felici bisogna credere anzitutto nella possibilità di esserlo: io adesso ci credo.
L'odio e la rabbia sono il più grande veleno della felicità d'uno spirito buono.
Si odia chi si teme.
L'odio è un liquore prezioso, un veleno più caro di quello dei Borgia; perché è fatto con il nostro sangue, la nostra salute, il nostro sonno e due terzi del nostro amore. Bisogna esserne avari.
L'odio è il piacere più duraturo; gli uomini amano in fretta, ma odiano con calma.
Togliete l'odio da alcune persone, e avrete uomini senza fede.
L'odio alimenta la vita e fa l'uomo forte.
I mediocri non sono mai fatti oggetto di odio perché l'odio mira in alto.
Odia il peccato e non il peccatore è un precetto che, benché abbastanza facile da comprendere, viene messo in pratica raramente, ed è per questo che il veleno dell'odio si diffonde nel mondo.
La guerra più terribile è quella che deriva dall'egoismo, e dall'odio naturale verso altrui, rivolto non più verso lo straniero, ma verso il concittadino, il compagno.
L'odio è la nostra protesta contro l'«impossibilità» d'amore.