Il frutto del lavoro è il più dolce dei piaceri.
Noi dobbiamo forse alle passioni le migliori conquiste della mente.
Molti uomini vivono felici senza saperlo.
La virtù sincera non abbandona chi l'ama; i vizi stessi di un uomo bennato possono concorrere alla sua gloria.
Sono più grandi le fortune che i grandi ingegni.
L'orgoglio è il conforto dei deboli.
L'abitudine al lavoro modera ogni eccesso, induce il bisogno, il gusto dell'ordine; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il lavoro come uno dei migliori ausiliari dell'educazione.
Lavorare è meno noioso che divertirsi.
Per attrarre, il lavoro dev'essere già fatto a metà e bene.
Il lavoro caccia i vizi derivanti dall'ozio.
Niente è veramente lavoro a meno che non preferiate fare qualcos'altro.
Vogliamo scansare il lavoro. La persona del Cristo compì le conversioni più grandi quando era più stanco.
Ogni difficoltà è vinta dall'aspro lavoro, e dal bisogno che incalza nelle dure vicende.
Il lavoro non è un diritto.
Se le masse lavoratrici rimangono in uno stato di miseria e di abbrutimento, non v'è grandezza di popolo, né dentro, né oltre i confini della Patria.
È evidente che più la società si fa tecnologica, più si riducono i posti di lavoro. E paradossalmente quello che è sempre stato il sogno più antico dell'uomo: la liberazione dal lavoro si sta trasformando in un incubo.
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