Il lavoro caccia i vizi derivanti dall'ozio.— Lucio Anneo Seneca
Il lavoro caccia i vizi derivanti dall'ozio.
È meglio imparare delle cose inutili che non imparare niente.
Non puoi credere che uno diventi felice se rende infelici gli altri.
Alla sapienza non si può nuocere, il tempo non la cancella, nessuna cosa la può sminuire.
Non è vero che abbiamo poco tempo, abbiamo troppo tempo che non riusciamo a utilizzare.
Un crimine che riporta successo e fortuna è chiamato virtù.
Nessun male sociale può superare la frustrazione e la disgregazione che la disoccupazione arreca alle collettività umane.
Non è un piacere stare a osservare il lavoro umano quando questo è ancora fatica, maledizione e schiavitù.
L'uomo sano e saggio non si allontana mai dalla ragione e non si concede nessuno svago se non quello del proprio lavoro.
È la fatica dell'uomo che nutre l'ozio alle donne.
Ogni lavoro comincia con travaglio.
Il lavoro migliore non è quello che ti costerà di più, ma quello che ti riuscirà meglio.
Il lavoro non mi piace - non piace a nessuno - ma mi piace quello che c'è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi. La propria realtà - per se stesso, non per gli altri - ciò che nessun altro potrà mai conoscere.
L'abitudine al lavoro modera ogni eccesso, induce il bisogno, il gusto dell'ordine; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il lavoro come uno dei migliori ausiliari dell'educazione.
Il frutto del lavoro è il più dolce dei piaceri.
Con l'abitudine, il lavoro appare più leggero.