Chi non vuol lavorare neppure mangi.— Paolo di Tarso
Chi non vuol lavorare neppure mangi.
Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto.
L'amore è incompatibile con l'ipocrisia.
La donna è la gloria dell'uomo, perché l'uomo non è dalla donna, ma la donna dall'uomo, anche perché l'uomo non fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo.
Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!
La tristezza secondo Dio produce un pentimento irrevocabile che porta alla salvezza, mentre la tristezza del mondo produce la morte.
Il lavoro è l'amore reso visibile.
Più avete da lavorare e più dovete pregare, per essere strumenti docili nelle mani di Dio.
Ogni lavoro comincia con travaglio.
Uno dei sintomi dell'arrivo di un esaurimento nervoso è la convinzione che il proprio lavoro sia tremendamente importante. Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il loro lavoro.
Il lavoro si espande fino a riempire il tempo disponibile per il suo completamento. Un generico riconoscimento di questo fatto è manifesto nella frase proverbiale: "L'uomo più occupato è quello che ha tempo da perdere."
Lavorare è meno noioso che divertirsi.
Il lavoratore che assolve il dovere sociale senz'altra speranza che un pezzo di pane e la salute della propria famiglia, ripete ogni giorno un atto di eroismo.
Alla mia età ho fatto il callo alla solitudine. Una solitudine, però, molto relativa, perché il lavoro riesce a riempire completamente la mia esistenza.
Quando non si lavora, gli arnesi se ne scappano!