Mi piace di veder lavorare! È così che il lavoro diventa una consolazione.
Il fiore che sta chiuso alla rugiada, non si apre nemmeno al sole.
Il lavoro rivela il carattere delle persone: alcuni si tirano le maniche, altri girano al largo e altri ancora non si fanno proprio vedere.
Felice colui che ha trovato il suo lavoro; non chieda altra felicità.
Con l'abitudine, il lavoro appare più leggero.
Il lavoro intellettuale strappa l'uomo alla comunità umana. Il lavoro materiale, invece, conduce l'uomo verso gli uomini.
È evidente che più la società si fa tecnologica, più si riducono i posti di lavoro. E paradossalmente quello che è sempre stato il sogno più antico dell'uomo: la liberazione dal lavoro si sta trasformando in un incubo.
Ogni difficoltà è vinta dall'aspro lavoro, e dal bisogno che incalza nelle dure vicende.
Quando non si lavora, gli arnesi se ne scappano!
Lavorare è meno noioso che divertirsi.
Il lavoro è parte speciale di quelle condizioni indispensabili che una società veramente umana deve garantire perché ognuno possa non solo sopravvivere e vivere ma ancora di più realizzare se stesso secondo il disegno di Dio.
Il lavoro è umano solo se resta intelligente e libero.