Attraverso le asperità alle stelle.— Lucio Anneo Seneca
Attraverso le asperità alle stelle.
Il saggio vivrà quanto deve, non quanto può. Osserverà dove gli toccherà vivere, con chi, in che modo e che cosa dovrà fare. Egli bada sempre alla qualità della vita, non alla lunghezza.
Il saggio non provocherà mai l'ira dei potenti, anzi la eviterà, come in navigazione si evitano le tempeste.
Non puoi credere che uno diventi felice se rende infelici gli altri.
Non puoi sfuggire al destino, puoi solo vincerlo.
La gloria insegue preferibilmente quelli che la sfuggono.
Una monetina può nascondere la stella più grande, se la tieni abbastanza vicina all'occhio.
Se ogni stella fosse un granello di sale, un cucchiaino da tè basterebbe per raccogliere tutte le stelle visibili a occhio nudo, ma tutte le stelle dell'universo riempirebbero una sfera di più di 12 chilometri di diametro.
Le stelle cadono senza far rumore per non svegliarci.
Quale per li seren tranquilli e puri discorre ad ora ad or subito foco, movendo li occhi che stavan sicuri, e pare stella che tramuti loco, se non che dalla parte ond'el s'accende nulla sen perde, ed esso dura poco.
Riconoscere le stelle è una questione di diletto, di divertimento. Il piacere di trasformare un mondo sconosciuto e monotono in un mondo meraviglioso e familiare. Bisogna prendere confidenza con il cielo, per "abitarci" e sentirsi come a casa propria.
Nessuno è nato sotto una cattiva stella; ci sono semmai uomini che guardano male il cielo.
Che tu possa avere, sempre, il vento in poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle.
San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l'aria tranquilla arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla.
Nessuno guarda a cosa c'è davanti ai suoi piedi: tutti guardano alle stelle.
La follia umana non impedisce la rotazione delle stelle.