Poveretto è chi non vede le stelle senza una botta in testa.— Stanislaw J. Lec
Poveretto è chi non vede le stelle senza una botta in testa.
Il gallo canta persino la mattina in cui finisce in pentola.
Se si potesse scontare la morte dormendola a rate!
Alla fine raggiunsero un'intesa. Decisero amichevolmente di essere nemici.
I fiori sulla tomba del nemico hanno sempre un profumo inebriante.
Ci saranno sempre degli eschimesi pronti a dettare le norme su come si devono comportare gli abitanti del Congo durante la calura.
Sulle stelle dipingerei una poesia di Benedetti con un sogno di Van Gogh e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
L'uomo può dominare le stelle.
Ho teso corde da campanile a campanile; ghirlande da finestra a finestra; catene d'oro da stella a stella, e danzo.
L'unico modo per vedere le stelle non è desiderare, ma farsi male!
Microscopico paese, è vero paese da nulla, ma però... c'è sempre di sopra una stella, una grande, magnifica stella, che a un dipresso... occhieggia con la punta del cipresso di Rio Bo.
Tu guardi le stelle, stella mia. Potessi io diventare il cielo per guardarti con occhi infiniti.
Per uno che non doveva far parte di questo mondo devo confessare che all'improvviso mi costa lasciarlo, però dicono che ogni atomo del nostro corpo una volta apparteneva a una stella. Forse non sto partendo. Forse sto tornando a casa.
Se le stelle, anziché brillare continuamente sopra le nostre teste, fossero visibili solo da un particolare luogo del pianeta, tutti vorrebbero andarci per assistere allo spettacolo.
Fintantoché continuerai a sentire le stelle come un "di sopra a te", ti mancherà sempre lo sguardo dell'uomo della conoscenza.
Quelle stelle che nel Nord, nelle notti chiare, sono lacrime ghiacciate tra miliardi di altre, la via lattea di gennaio come caramelle d'argento, veli di gelo nell'immobilità, che lampeggiano, pulsando al ritmo lento del tempo e del sangue dell'universo.