La filosofia non respinge né preferisce nessuno: splende a tutti.
Se giudichi il denaro un bene, ti angustierà una povertà falsa.
Le proprie forze non si apprendono se non sperimentandole.
Le donne hanno tutto il diritto di fingere di non pensare.
Non scopriremo mai niente, se ci accontentiamo delle scoperte già fatte.
Ascoltami: verso la morte sei spinto dal momento della nascita. Su questo e su pensieri del genere dobbiamo meditare, se vogliamo attendere serenamente quell'ultima ora che ci spaventa e ci rende inquiete tutte le altre.
Il dolce latte dell'avversità, la filosofia.
La filosofia ama i dissidi, perché dai dissidi si produce, si genera, si alimenta, crea variazioni tematiche, giochi euristici, assolute novità.
La filosofia è la ricerca di ciò che l'uomo ha dimenticato o che più non sente; di ciò che non gli sembra più attuale.
I primi due requisiti del filosofare sono questi: prima di tutto che si abbia il coraggio di non serbare nel proprio cuore alcuna domanda e, in secondo luogo, che si porti a chiara coscienza tutto ciò che si capisce da sé per concepirlo come problema.
I filosofi (i cosiddetti re del mondo) in realtà sono soltanto i lustrascarpe della posterità.
Ogni filosofia si colora con le tinte di qualche esperienza immaginaria e segreta, che mai si esprime esplicitamente nel procedere del ragionamento.
Il filosofo vive di problemi come l'uomo di cibi. Un problema insolubile è un cibo indigesto.
Non c'è un metodo della filosofia, ma ci sono metodi; per così dire, differenti terapie.
Fare filosofia vuol dire misurare la vita con il metro della morte.
La costruzione idealistica detta Uomo è la marionetta della filosofia.