Tutto ciò che oltrepassa la misura è in equilibrio instabile.— Lucio Anneo Seneca
Tutto ciò che oltrepassa la misura è in equilibrio instabile.
Le cose grandi vanno giudicate con animo grande, altrimenti si finisce per vedere in esse i didetti che sono in noi.
Tra chi ha un amico e chi lo cerca c'è differenza, come tra il contadino che miete e quello che semina.
Quando ci sembra che si avvicini un pericolo di morte, consideriamo quanto ci sono vicini altri pericoli di cui non abbiamo paura.
Non abbiamo nessuna certezza neppure per un giorno intero.
Non riflettiamo mai su quanto sia piacevole non chiedere nulla.
Scommettere con parsimonia non ha significato.
Chi si modera di rado si perde.
Meno comodità si hanno e meno bisogni si hanno, meno bisogni si hanno e più si è felici.
Non desidereremmo molte cose con ardore, se conoscessimo perfettamente che cosa desideriamo.
Non bisogna desiderare le cose che sono troppo al disopra di noi.
Perché civile, esser civile, vuol dire proprio questo: dentro, neri come corvi; fuori, bianchi come colombi; in corpo fiele; in bocca miele.
È facile andare agli estremi, difficile restare fermi nel mezzo.
Voglio, sì, l'erudizione, ma una erudizione governata dal giudizio e organizzata dal gusto.
Tutto in eccesso. Per godere il sapore della vita, dacci dentro a grandi morsi. La moderazione va bene per i monaci.
Nella comunicazione l'uso consapevole o meno del senso della misura si chiama prossemica.