La felicità, come un vino pregiato, deve essere assaporata sorso a sorso.
L'essere assoluto, il Dio dell'uomo, è l'essere stesso dell'uomo.
L'amore di Dio per l'uomo centro e fondamento della religione è la prova più chiara, più irrefutabile che l'uomo nella religione contempla sé stesso come un oggetto divino, come un divino scopo, e che i suoi rapporti con Dio non sono che rapporti con se stesso, con il suo proprio essere.
Per il cristiano è certa, reale soltanto l'esistenza del dio cristiano, per il pagano l'esistenza del dio pagano.
Da quando si è fatto del sentimento l'elemento essenziale della religione, la materia di fede del cristianesimo - un tempo così sacra - è divenuta indifferente.
Porre alcunché in Dio, o derivare alcunché da Dio, null'altro significa che sottrarlo al controllo della ragione, significa porre alcunché come indubitabile, come inviolabile, come santo, senza volerne spiegare il perché.
Dal vino si impara un'ipotesi importante: quando percepiamo un'evidente perdita di anima, lì stanno lavorando, sotto la superficie di un'apparente barbarie, eventi di natura diversa che è possibile riconoscere uno ad uno.
Il vino consumato dallo imbriaco. Esso vino col bevitore si vendica.
Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo.
E i miei dischi sono come il vino Migliorano col tempo, concentro, contemplo il divino.
Il vino è il più certo, e il più efficace consolatore.
Il vino, specialmente in Italia, è la poesia della terra.
Il vino mi spinge, il vino folle, che fa cantare anche l'uomo più saggio, e lo fa ridere mollemente e lo costringe a danzare, e gli tira fuori parole che sarebbe meglio tacere.
Non voglio amore non voglio vino il primo mi fa soffrire il secondo vomitare.
Folle, mai placherà il vino della coppa le tue brame; io temo, il giorno spunta, e nel giorno di resurrezione, peccato sarà non la mia baldoria, ma il tuo digiuno.