La religione è l'infanzia dell'umanità.— Ludwig Feuerbach
La religione è l'infanzia dell'umanità.
Quando la morale viene fondata sulla teologia e il diritto su un'autorità divina, le cose più immorali, più ingiuste e più vergognose possono avere il loro fondamento in Dio e venir giustificate.
L'amore di Dio per l'uomo centro e fondamento della religione è la prova più chiara, più irrefutabile che l'uomo nella religione contempla sé stesso come un oggetto divino, come un divino scopo, e che i suoi rapporti con Dio non sono che rapporti con se stesso, con il suo proprio essere.
Per il cristiano è certa, reale soltanto l'esistenza del dio cristiano, per il pagano l'esistenza del dio pagano.
Il culto di Dio dipende unicamente dal culto che l'uomo ha per sé stesso, è soltanto una manifestazione di esso.
Come Dio non è nient'altro che l'essenza dell'uomo purificata da ciò che all'individuo umano appare tanto nel sentire quanto nel pensare quale limite, quale male, così l'aldilà non è nient'altro che l'aldiquà libero da ciò che appare quale limite, quale male.
Adolescente: dicesi di colui che sta lentamente guarendo dall'infanzia.
Mia soltanto è la patria della mia anima. Vi posso entrare senza passaporto e mi sento a casa; essa vede la mia tristezza e la mia solitudine ma non vi sono case: furono distrutte durante la mia infanzia, i loro inquilini volano ora nell'aria in cerca di una casa, vivono nella mia anima.
Inevitabilmente tutti i grandi uomini conservano qualcosa di infantile.
La vita è l'infanzia della nostra immortalità.
La Juventus è come una malattia che uno si trascina dall'infanzia. Alla lunga ci si rassegna.
Si parla della propria infanzia quando non c'è più, quando non la si capisce più molto bene.
Ringraziamo Iddio, noi attori, che abbiamo il privilegio di poter continuare i nostri giochi d'infanzia fino alla morte, che nel teatro si replica tutte le sere.
L'infanzia e la vecchiaia non solo si ricongiungono ma sono i due stati più profondi che è dato di vivere.
La gente che ha nostalgia della propria infanzia non ha mai vissuto un'infanzia.
Nella nostra infanzia c'è sempre un momento in cui una porta si apre e lascia entrare l'avvenire.