Il bere, in un certo tempo simbolico, è in un altro tempo vizio.
Anche se il risultato della filosofia è semplice, non può esserlo il metodo per arrivarci. La complessità della filosofia non è quella della sua materia, ma del nostro intelletto annodato.
La stupida aspirazione all'eleganza è una delle cause principali per cui i matematici non comprendono le loro proprie operazioni; ossia: l'incomprensione e quell'aspirazione sgorgano da una sorgente comune.
Niente è così difficile come non ingannare se stessi.
L'enigma non esiste. Se una domanda può essere posta in modo compiuto, allora le si può anche trovare una risposta.
Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; e se non succede niente si beve per far succedere qualcosa.
Per smettere di bere ho provato con la psicanalisi. Ora bevo sdraiato su un divano.
Dove il bere entra, l'intelligenza esce.
Bevo soltanto per far sembrare gli altri più interessanti.
Un vecchio scrittore sconosciuto ha detto: "Nulla eguaglia la gioia dell'uomo che beve, se non la gioia del vino di essere bevuto".
Quando bevi, il mondo è sempre là fuori che ti aspetta, ma per un po' almeno non ti prende alla gola.
Si può bere troppo, ma non si beve mai abbastanza.
Prima tu prendi un drink, poi il drink ne prende un altro, e infine il drink prende te.