La vita va accolta con gratitudine.
Il cacciatore deve essere sempre un po' affamato, perché la fame rende più acuti i sensi.
La morte inizia quando qualcuno accetta di essere morto.
Quando gli amici sono uniti, non possono essere sconfitti.
Un vero ribelle conosce la paura ma sa vincerla.
Con gli anni arriva la saggezza e aveva aspettato, fiducioso, che questa saggezza gli desse quello che più desiderava: la capacità di guidare la direzione dei ricordi per non cadere nelle trappole che questi spesso gli tendevano.
La vita ha ragione, in ogni caso.
Qualche volta la vita fa sì che una famiglia soffra mentre altre rimangono indenni. Non è logico, non non è onesto, ma succede.
Dalla vita non si esce vivi.
La vita è un dono e ogni compleanno è un nuovo inizio: fa sì che ogni giorno si rivesta di speranza, perché le ombre del passato non offuschino la luce del futuro.
L'uomo non desidera e non ama se non la felicità propria. Però non ama la vita, se non in quanto la reputa instrumento o subbietto di essa felicità. In modo che propriamente viene ad amare questa e non quella, ancorché spessissimo attribuisca all'una l'amore che porta all'altra.
Nasciamo e moriamo e nel mentre cerchiamo di capire.
Io la vita l'ho goduta perché mi piace anche l'inferno della vita e la vita è spesso un inferno. Per me la vita è stata bella perché l'ho pagata cara.
La vita, come insiste la più antica di tutte le metafore, è un viaggio; e il diario di viaggio, nella sua ingannevole simulazione di preparazioni e partenze, ripercorre proprio la frammentazione della vita. Più ancora che il racconto, abbraccia la contingenza delle cose.
La vita è troppo breve per concentrarsi sul passato. Guardo piuttosto al futuro.
La proprietà è instabile, e la giovinezza sfiorisce in un momento. La vita stessa è tenuta nelle fauci digrignate della Morte, e tuttavia gli uomini ritardano di lasciare il mondo. Ahimè, il comportamento del genere umano è sorprendente.