Chi non lavora eppure mangia è un ladro.
Non è il contatto con la donna che corrompe l'uomo, è anzi l'uomo, spesso, troppo impuro per toccarla.
Chi agisce per un buon fine non fallisce mai.
Il perdono è la qualità del coraggioso, non del codardo.
Nel mangiare, dormire e nell'espletare altre funzioni fisiche, l'uomo non è diverso dalla bestia. Ciò che lo distingue da essa è il suo sforzo incessante di sollevarsene al di sopra sul piano morale.
L'uomo è l'immagine dei suoi pensieri.
L'uomo vive di pane e pigiama.
È arduo discutere con lo stomaco, che non ha orecchie.
Non si può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non si ha mangiato bene.
Non si può mangiare con 10 euro in un ristorante da 100 euro.
A volte sei tu che mangi l'orso e a volte è l'orso che mangia te.
La grande varietà di vivande ha prodotto molte malattie.
Ogni uomo in buona salute può fare a meno di mangiare per due giorni; della poesia, mai.
La carne, il sangue, i visceri, tutto ciò che ha palpitato e vissuto gli ripugnavano... poiché alla bestia duole morire come all'uomo, e gli dispiaceva digerire agonie.
Se oggi banchettate, domani astenetevi; se oggi avete digiunato, domani prendete alimento più copioso, e così starete sano.
Nascendo, l'uomo ha ricevuto dal suo stomaco l'ordine di mangiare tre volte al giorno, per recuperare le forze che gli tolgono il lavoro e più spesso ancora la pigrizia.