Nel mondo c'è quanto basta per le necessità dell'uomo, ma non per la sua avidità.— Gandhi
Nel mondo c'è quanto basta per le necessità dell'uomo, ma non per la sua avidità.
Non già nel seguire il sentiero battuto, ma nel trovare a tentoni la propria strada e seguirla coraggiosamente consiste la vera libertà.
Il silenzio delle labbra cucite non è silenzio. Si può raggiungere lo stesso risultato tagliandosi la lingua, ma nemmeno quello sarebbe silenzio. È silenzioso colui che, potendo parlare, non proferisce alcuna parola inutile.
La giustizia nei confronti dell'individuo, fosse anche il più umile, è tutto. Il resto viene dopo.
Dio creò l'uomo perché si procurasse il cibo con il lavoro e disse che chi mangiava senza lavorare era una ladro.
Mi oppongo alla violenza perché quando sembra fare del bene, il bene è solo temporaneo; il male che fa è invece permanente.
Quanto più l'uomo è religioso, tanto più crede; quanto più crede, tanto meno sa; quanto meno sa, tanto è più ignorante; quanto è più ignorante, tanto è più governabile.
Gli uomini provano poca ammirazione per la meravigliosa magnificenza dei Cieli.
L'uomo è nato per creare. La vocazione umana è di immaginare, inventare, osare nuove imprese.
Nel Cristianesimo, l'uomo non è un'idea, è piuttosto un volto.
Gli uomini sono angeli con un'ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati.
Gli uomini sono come i cani: quelli che non sono tenuti al guinzaglio sono spesso i più affezionati.
L'uomo è un essere finito, un essere di orizzonti, avanza a tentoni verso l'avvenire sulla linea del tempo contato.
L'uomo non coincide con il suo peccato, ma con le sue più alte possibilità. L'uomo non coincide con il suo male, ma con le sue potenzialità.
Non sarebbero uomini, se non fossero tristi. La loro vita deve pur morire. Tutta la loro ricchezza è la morte, che li costringe industriarsi, a ricordare e prevedere.
L'uomo ama idealizzare, ma quando il sogno diviene realtà scatta l'indifferenza.