I veri paradisi sono i paradisi che si sono perduti.
Ognuno di noi rischia ogni sera di diventare il fatto di cronaca del giorno dopo.
È nella malattia che ci rendiamo conto di non vivere soli, ma incatenati a un essere appartenente a un regno diverso, dal quale ci separano abissi, che non ci conosce e dal quale è impossibile farci capire: il nostro corpo.
Di solito si detesta chi ci assomiglia, e i nostri stessi difetti visti dal di fuori ci esasperano.
É più facile rinunciare ad un sentimento che perdere un'abitudine.
La sofferenza è una specie di bisogno dell'organismo di prendere coscienza di uno stato nuovo che l'inquieta, di rendere la sensibilità adeguata a questo stato.
Se vuoi conoscere il passato, guarda il tuo presente. Se vuoi conoscere il futuro, guarda il tuo presente.
Il presente è un punto appena passato.
Il passato è come una tomba che non rende più i suoi morti.
Ricordati chi sei, ricordati da dove vieni, ricorda il tuo passato senza subirlo mai.
Chi trascura di imparare in giovinezza perde il passato ed è morto per il futuro.
Non capisco le persone che si nascondono dal loro passato: ogni evento che hai vissuto ti aiuta ad essere la persona che sei oggi.
Il passato è un segnale di direzione, non un palo dove appoggiarsi.
Vi è una sola vera tragedia nella vita di una donna: il fatto che il passato sia sempre l'amante e il futuro invariabilmente il marito.
Abbiamo tutti un pezzettino di passato che va in rovina o che viene venduto pezzo per pezzo. Solo che per la maggior parte delle persone non è un giardino; è il modo in cui pensavamo a qualcosa o qualcuno.
Un uomo non può liberarsi dal passato più facilmente di quanto possa farlo dal suo corpo.