La superbia andò a cavallo e tornò in yacht.— Marcello Marchesi
La superbia andò a cavallo e tornò in yacht.
L'Italia è una donna di facili costumi.
Gli omosessuali, non potendo sposarsi, si adottano tra di loro.
La pubblicità è il commercio dell'anima.
Il diavolo fa le pentole, i preti fanno i coperchi.
A scuola ero il miglior ultimo della classe.
Una mosca può pungere un cavallo maestoso e farlo trasalire, ma quella è soltanto un insetto, e questo, pur sempre un cavallo.
Molte persone vedono l'impresa privata come una tigre feroce, da uccidere subito. Altre invece come una mucca da mungere. Pochissime la vedono com'è in realtà: un robusto cavallo che, in silenzio, traina un pesante carro.
Il cavallo si ricorda sempre del bene che riceve, e ne è grato: l'uomo talvolta.
I cavalli compiangono solamente sé stessi o, di tanto in tanto, solamente coloro nella cui pelle riescono a immaginarsi senza fatica.
È meglio lasciare che il cavallo segua la sua strada, e pretendere che sia la tua. Non c'è segreto più intimo di quello che c'è tra un cavaliere e il suo cavallo.
Puoi condurre un cavallo all'acqua ma non puoi obbligarlo a bere.
La prova inconfutabile dell'intelligenza del cavallo consiste nel fatto che questo nobile animale aveva paura dell'automobile fin dal tempo in cui gli uomini non facevano che riderne.
La superbia se ne va a cavallo e torna a piedi.
Violenta primavera del cavallo! Ad ogni suo elastico passo intorno allo zoccolo viola che stampa lune di rumore un biancospino di polvere, sboccia un cespuglio di fango.
Il vecchio cavallo ha trascinato un pesante carico in questa pesante strada, ma è ancora capace di lavorare.