Prendi senza orgoglio, rinunzia senza difficoltà.— Marco Aurelio
Prendi senza orgoglio, rinunzia senza difficoltà.
Solo il presente ci è tolto, dato che solo questo abbiamo.
Ama il modesto mestiere che hai imparato e accontentati di esso.
Vivi con gli dei. Perché infatti vive con gli dei chi costantemente mostra loro di essere intimamente soddisfatto di ciò che gli hanno assegnato.
Prendi senza orgoglio, lascia senza difficoltà.
Ricordati che le conseguenze della tua collera sono spesso più gravi delle sue cause.
La madre dei peccati era l'orgoglio. L'orgoglio era la faccia femminile di Satana nella razza umana, il silenzioso uovo del peccato, sempre fertile.
L'umiltà ci rende forti, e poi sapienti; l'orgoglio, deboli e stolti.
Si può essere orgogliosi di essere galantuomini, non mai di essere uomini d'ingegno.
Chi fa sfoggio dell'orgoglio è fortunato se vivrà a lungo.
Se l'orgoglio richiede che si umilia il nemico, la carità, virtù caratteristica della religione di Cristo, vuole che ci riconciliamo coi nemici.
L'orgoglio dell'umiltà è la quintessenza della superbia.
Noi mettiamo l'orgoglio dappertutto, come il sale.
L'orgoglio è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece, come un pappagallo, salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce.
L'orgoglio non ha niente di proprio; altro non è che il nome dato all'anima che divora sé stessa. Quando questa sconcertante perversione dell'amore ha dato il suo frutto, essa porta ormai un altro nome, più ricco di senso, sostanziale: odio.
L'orgoglio è la più sconsolata delle passioni, siccome quella che non sa pascersi altro che di sé medesima, e fu bene dagli antichi simboleggiata per l'avvoltoio rodente il core a Prometeo.