L'orgoglio dell'umiltà è la quintessenza della superbia.— Giambattista Vico
L'orgoglio dell'umiltà è la quintessenza della superbia.
La fantasia altro non è che memoria o dilatata o composta.
In ogni facoltà uomini, i quali non vi hanno la natura, vi riescono con ostinato studio dell'arie: ma in Poesia è affatto negato di riuscire con l'arte, a chiunque non v'ha la natura.
Il più sublime lavoro della poesia è alle cose insensate dare senso e passione.
La fantasia è tanto più robusta quanto più debole è il raziocinio.
Le cose fuori del loro stato naturale né vi si adagiano né vi durano.
Si ferisce l'amor proprio, non lo si uccide.
Io stessa sono più divina di chiunque altro io possa vedere.
La sola superiorità dell'orgoglio sulla vanità sta nel fatto che la vanità si aspetta tutto mentre l'orgoglio non si aspetta niente.
Chi fa sfoggio dell'orgoglio è fortunato se vivrà a lungo.
"Io ho fatto questo" dice la mia memoria. "Io non posso aver fatto questo" dice il mio orgoglio e rimane irremovibile. Alla fine è la memoria a cedere.
L'orgoglio è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece, come un pappagallo, salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce.
L'orgoglio è la virtù dell'infelice.
Le tentazioni più comuni sono l'orgoglio e l'impurità; uno dei mezzi migliori per resistere a queste tentazioni è una vita attiva per la gloria di Dio.
Molto più che gli interessi è l'orgoglio che ci divide.
Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto. Io sono orgoglioso di quelle che ho letto.