L'orgoglio dell'umiltà è la quintessenza della superbia.
La meraviglia è figlia dell'ignoranza.
Le dottrine debbono cominciare da quando cominciano le materie che trattano.
A tal boria di nazioni s'aggiugne qui la boria dei dotti; i quali ciò ch'essi sanno, vogliono che sia antico quanto che 'l mondo.
È proprietà de' Forti gli acquisti fatti con virtù non rilasciare per infingardaggine; ma o per necessità, o per utilità rimetterne a poco a poco, e quanto meno essi possono.
Gli uomini prima sentono il necessario, dipoi badano all'utile, appresso avvertiscono il comodo, più innanzi si dilettano del piacere, quindi si dissolvono nel lusso, e finalmente impazzano in istrappazzar le sostanze.
L'ambizione non s'accorda affatto con la bontà; s'accorda con l'orgoglio, con l'astuzia, con la crudeltà.
Non v'ha orgoglio che superi l'orgoglio degli umili.
Il nostro orgoglio fa sì che guardiamo la gente dall'alto in basso, di modo che non possiamo mai guardare in alto verso Dio.
La vanità sovente, come la gelosia, coincide con l'orgoglio.
Di tutte le forme d'orgoglio l'umiltà è la più calcolatrice.
Quando l'orgoglio pensa: - Non posso, dice: - Non voglio.
"Io ho fatto questo" dice la mia memoria. "Io non posso aver fatto questo" dice il mio orgoglio e rimane irremovibile. Alla fine è la memoria a cedere.
Un eccessivo orgoglio può spegnere anche la più legittima gelosia.
Il male non è che una vanità: abbiamo l'orgoglio del bene e non disperiamo.