I pensieri periscono, come gli uomini.
Non si vive senza una mania o una passione di qualche genere.
L'oscenità, in certi casi, può diventare una sfida, il che è nobile, o una brutale messa a fuoco, il che è utile.
Cerchiamo d'entrare nella morte a occhi aperti.
La sofferenza ci rende egoisti, perchè ci assorbe completamente.
Non si vede due volte lo stesso ciliegio, né la stessa luna contro cui si staglia un pino. Ogni momento è l'ultimo perché è unico.
Nei nostri pensieri ha molta più parte la volontà che l'intelligenza.
Lo stadio più elevato nelle civiltà morali consiste nel riconoscere che dovremmo controllare i nostri pensieri.
Il pensiero successivo è immancabilmente più saggio.
Secondo le più recenti ricerche il subconscio sembra essere una specie di ghetto dei pensieri. Ora molti di essi hanno nostalgia di casa.
Un pensiero colma l'immensità.
All'uomo è stata data la parola non perché manifesti i suoi pensieri o li nasconda, ma perché li giustifichi.
Un pensiero è una freccia scagliata sulla verità: può colpire un punto, ma non coprire la totalità del bersaglio. L'arciere è però troppo soddisfatto del proprio successo per chiedere di più.
I miei pensieri mi dicono dove mi trovo, ma non mi indicano dove vado.
Tutti i miei pensieri sono uno solo. Perché non ho mai smesso di pensare.
Soltanto il pensiero vissuto ha valore.