Un uomo che non ha pensieri individuali è un uomo che non pensa.— Oscar Wilde
Un uomo che non ha pensieri individuali è un uomo che non pensa.
La morte è l'unica cosa che riesce a spaventarmi. La detesto perché oggi si può sopravvivere a tutto tranne che a lei. La morte e la volgarità sono le uniche due realtà che il diciannovesimo secolo non è riuscito a spiegare.
Il vero ideale dell'uomo è la coltura del proprio spirito.
La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé.
Ogni santo ha un passato, mentre ogni peccatore ha un futuro.
I tramonti sono ormai sorpassati. Appartengono al periodo in cui Turner era sulla cresta dell'onda. Ammirarli oggi equivale a confessare il proprio provincialismo.
Il pensiero cerca il travestimento dell'arguzia perché in tal modo si raccomanda alla nostra attenzione, può sembrarci più significativo, più valido, ma soprattutto perché questa veste corrompe e disorienta la critica.
Anche i pensieri talvolta cadono immaturi dall'albero.
Non divagare, ma in ogni impulso ad agire compi ciò che è giusto e in ogni pensiero serba intatta la tua facoltà percettiva.
I pensieri, in genere, sono peggiori di noi stessi.
Talvolta un pensiero mi annebbia l'Io: sono pazzi gli altri, o sono pazzo io?
Qual è il pensiero più intollerabile: quello dei venti anni che non si hanno più o quello dei venti anni che si avranno in più?
Niente è più pericoloso d'un grande pensiero in un piccolo cervello.
Le opinioni si riproducono per divisione, i pensieri per germinazione.
Il pensiero successivo è immancabilmente più saggio.
Le erezioni del pensiero sono come quelle del corpo: non seguono la nostra volontà!