Che razza di uomini era mai questa gente russa che non rispettava nessun valore di umana corrispondenza?— Mario Giannone
Che razza di uomini era mai questa gente russa che non rispettava nessun valore di umana corrispondenza?
L'amore che vince ogni più cupo pensiero e dissolve ogni tormento nel cuore.
C'era una cosa nel campo che ci disturbava non poco, togliendoci quella pace e quella serenità che ci erano tanto care. Era l'assillante propaganda politica affidata a comunisti italiani rifugiati in Russia.
E la morte passò con la nuda falce a produrre tanti vuoti nelle nostre già sparute schiere di sopravvissuti.
O mia patria d'oro! In autunno lucente cattedrale!
La Russia è un paese con un passato imprevedibile.
Mi è molto affine l'umorismo, lo slancio emotivo del popolo russo.
Russia, misera Russia, per me le grigie tue isbe, per me le tue canzoni al vento sono come le prime lacrime d'amore!
Solo te posso amare, Russia, mio dolce paese che hai gioia breve e violenta nelle sonore canzoni di primavera sui prati.
In Russia sta proprio cambiando tutto. Ho visto dei bambini che mangiavano i comunisti.
O Russia, terra color lampone e azzurro caduto nel fiume, amo fino alla gioia, fino al tormento la tua tristezza di lago.
Quando penso alla Russia penso al dolore: non solo ai drammi, ma anche alle miserie di ogni giorno.
Per me la Russia è Europa, ma nei panni europei si sente un po' a disagio. Deve trovare un paio di pantaloni che le vadano bene. Oggi anche le donne, dopotutto, portano i calzoni.