Il vino, specialmente in Italia, è la poesia della terra.— Mario Soldati
Il vino, specialmente in Italia, è la poesia della terra.
L'artificio, sempre, è alla base del cinematografo. Ma non bisogna prendere questa parola in cattivo senso. Se i risultati sono buoni, l'artificio è, senz'altro, sinonimo di arte.
Il viaggio è un sentimento, non soltanto un fatto.
Il cinematografo talvolta è arte, ma è sempre industria.
In gioventù tutti, uomini e donne, cercano di contrastare dentro il loro animo ogni nuova sincera simpatia: quasi la mettono alla prova, anche a costo di soffocarla sul nascere. È un istinto di prudenza e di difesa.
Quando riusciamo a vedere la bellezza, essa è sempre perduta.
Per apprezzare la qualità di un vino e sapere in quale vendemmia venne fatto, non occorre berne tutto un barile.
Il mio vino passito è superiore a qualunque altro perché ne produciamo soltanto centocinquanta bottiglie, solo per noi. Se superi quel limite la qualità diventa discutibile. Un vino passito deve avere una sua densità, un suo profumo, un suo colore.
Gli uomini non potendo per se stessi acquistare la propria e l'altrui stima, cercano di innalzarsi, paragonando que' difetti che per ventura non hanno, a quelli che ha il loro vicino. Ma chi non si ubriaca perché naturalmente odia il vino, merita lode di sobrio?
Il vino è la poesia della terra.
Bevano il vino gli uomini, gli altri animali alle fonti.
Gli uomini sono come il vino. Alcuni diventano aceto, i migliori invecchiano bene.
In Romagna siamo ospitali In Emilia se dici "C'ho sete", ti danno un bicchiere d'acqua. In Romagna se dici "C'ho sete", ti danno del Sangiovese.
Durante il pranzo bevi poco e sovente.
Che cos'è l'uomo, quando ci pensi, se non una macchina complicata e ingegnosa per trasformare, con sapienza infinita, il rosso vino di Shiraz in orina?