Il gusto si riferisce al passato, l'immaginazione al futuro.
Le menti vagheranno anche durante il giorno dell'Ultimo Giudizio.
I pali dei totem e le maschere di legno non suggeriscono più l'idea di villaggi tribali ma salotti alla moda di New York e Parigi.
Niente caos, niente creazione. Prova: la cucina all'ora di pranzo.
Quando ho pregato per il successo, mi sono dimenticato di chiedere un buon sonno e una buona digestione.
La mia mente viene fatta vagare da ogni leggero fruscio.
Detesto l'uomo che manda giù il suo cibo non sapendo che cosa mangia. Dubito del suo gusto in cose più importanti.
Il gusto, per tutti, è il diritto a trasformare in piacere il proprio sostentamento quotidiano.
Sono nato per non trovare nessun uomo con i miei gusti.
Una storia del gusto non può prescindere da un trattato sulla suggestione.
Il buon naso è come l'oratore: si fa. Il buon orecchio è come il poeta: nasce.
Da giovane ho imparato a suonare il pianoforte e a pensare al gusto come a un'architettura. Che cosa ho appreso alla fine? Che la semplicità è difficile.
Molti credono di avere un gusto classico e hanno soltanto un gusto borghese.
Oltre le illusioni di Timbuctù e le gambe lunghe di Babalù c'era questa strada... Questa strada zitta che vola via come una farfalla, una nostalgia, nostalgia al gusto di curaçao... Forse un giorno meglio mi spiegherò.
Il gusto non è semplicemente una parte e un indice della moralità: è la sola moralità.
Nessun caffè può essere buono al palato se prima non manda una dolce offerta aromatica alle narici.