Ad un governo ingiusto nuoce più il martire che non il ribelle.— Massimo D'Azeglio
Ad un governo ingiusto nuoce più il martire che non il ribelle.
L'Italia è l'antica terra del Dubbio. Il dubbio è un gran scappafatica; lo direi quasi il vero padre del dolce far niente italiano.
L'abitudine al lavoro modera ogni eccesso, induce il bisogno, il gusto dell'ordine; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il lavoro come uno dei migliori ausiliari dell'educazione.
In ogni genere e in ogni caso il governo debole è il peggiore di tutti.
Abbiamo fatto l'Italia, si tratta adesso di fare gli italiani.
Non sarebbe la musica una lingua perduta, della quale abbiamo dimenticato il senso, e serbata soltanto l'armonia?
Chi non sa governare, è sempre un usurpatore.
L'intera idea del governo è questa: se abbastanza persone si riuniscono e agiscono di concerto, possono prendere qualcosa e non pagare per essa.
Il miglior modo di essere sicuri che il governo non abusi del potere è di non garantirglielo in primo luogo.
Il gran vantaggio di un governo democratico è che il merito, sostenuto dalle amicizie influenti, ha quasi la certezza di trovare la sua giusta ricompensa.
I giudici coraggiosi danno giustizia, ma i governi dei giudici non danno niente: né giustizia né pane.
Gli italiani cominciano ad accreditarci come forza di governo nonostante le falsità dell'informazione e la barriera messa in atto dai partiti in ogni forma possibile.
Pensiamo davvero che un'educazione dominata dal governo possa produrre cittadini capaci di dominare il proprio governo, come richiede l'educazione di vere persone vigilanti che si autogovernano?
Gli uomini di governo parlano in modo sgomentante. Ma anche all'opposizione non c'è da stare allegri: quando si arriva alla sintassi sono guai.
Il governo è fatto per determinare le priorità.
I maggiori difetti dei governi nascono dalla paura di attuare dei radicali cambiamenti interni malgrado una tale necessità venga chiaramente sentita.