Ci sono sconfitte più gloriose che vittorie.— Michel de Montaigne
Ci sono sconfitte più gloriose che vittorie.
Il segno più caratteristico della saggezza è un giubilo costante.
Quante cose soltanto ieri ci servivano da articoli di fede, che oggi consideriamo soltanto favole?
Chi sradicasse la conoscenza del dolore estirperebbe anche la conoscenza del piacere e in fin dei conti annienterebbe l'uomo.
Non c'è stile di vita così debole o stupido quale quello che è regolato dall'ordine, dal metodo e dalla disciplina.
L'amicizia del cane, è senza dubbio, più viva e costante di quella dell'uomo.
La gloria di colui che tutto move per l' universo penetra e risplende in una parte più e meno altrove.
Quando la riconoscenza di un gran numero per uno solo perde ogni pudore, allora nasce la gloria.
Tutte le glorie defunte di questo mondo non valgono, dicono, un cane in vita...
L'azione è tutto, la gloria niente.
Morire non significa nulla, ma vivere sconfitti e senza gloria significa morire ogni giorno.
La gloria, e l'altro ben, che il mondo apprezza, si truova pur in quell'altera vita.
I voli spaziali prima sulla Luna, poi su Marte, non è questo il più antico desiderio dell'uomo, la più grande speranza di gloria?
La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarci ogni volta che cadiamo.
Nella tomba non c'è posto per la gloria.
Nel teatro la parola è doppiamente glorificata: è scritta, come nelle pagine di Omero, ma è anche pronunciata, come avviene fra due persone al lavoro: non c'è niente di più bello.