Una vittoria non è tale se non mette fine alla guerra.
La guerra più difficile per l'essere umano è la guerra contro se stesso. La storia è piena di uomini e di donne che hanno vinto il mondo ma che sono crollati di fronte a loro stessi e alle loro debolezze.
La fiducia nella bontà altrui è una notevole testimonianza della propria bontà.
Anche le debolezze e le follie degli altri uomini possono essere istruttive.
Nessuno che non sia un pazzo è sicuro e determinato.
La vecchiaia ci segna più rughe nello spirito che sulla faccia.
La miglior vittoria è quando l'avversario si arrende di sua propria iniziativa prima che vi siano davvero delle ostilità... È meglio vincere senza combattere.
Non disperare. Ogni sconfitta getta i semi della vittoria.
La speranza era nel valore, la salvezza dipendeva dalla vittoria.
Nei giorni che seguirono la vittoria, non hanno saccheggiato Parigi, ma hanno rispettato Dio nelle sue Chiese e nei suoi sacerdoti. Il popolo si è convinto di avere più alleati tra padri e fratelli della dottrina cristiana che fra giornalisti e avvocati.
La vittoria è del forte che ha fede.
Il sapere è la base di qualsiasi azione e il sapere superiore assicurerà la vittoria.
Quando stacchi tutti e arrivi da solo, la vittoria ha il sapore del trionfo.
Non c'è vittoria spirituale che non sia necessario ogni giorno vincere di nuovo.
Le vittorie vere e durature sono quelle della pace e non della guerra.
Discutendo, polemizzando e contraddicendo, a volte si può anche vincere; ma è una vittoria di Pirro perché non si otterrà mai la simpatia dell'avversario.