L'uomo arriva come un novizio ad ogni età della vita.
L'opinione è la regina del mondo, perché la stoltezza è la regina degli stolti.
L'indecisione, l'ansietà sono per lo spirito e per l'anima quello che la tortura è per il corpo.
Ci sono sciocchezze ben presentate come ci sono sciocchi ben vestiti.
L'uomo povero, ma indipendente, non è che agli ordini della necessità. L'uomo ricco, ma dipendente, è agli ordini di un altro uomo o di molti.
Il giansenismo dei cristiani è lo stoicismo dei pagani, degradato nella forma e condotto alla portata di una plebaglia di cristiani; e questa setta ha avuto per difensori dei Pascal e degli Arnaud!
I sessant'anni sono quell'età in cui ci si sente finalmente giovani. Ma è troppo tardi.
La gioventù ci faceva sognare; la maturità ci fa pensare; la vecchiaia ci farà sospirare.
A trent'anni l'uomo si sospetta uno sciocco. Lo sa a quarant'anni, e riforma il suo programma; a cinquanta rimprovera i suoi tristi indugi, e si sforza di risolvere i suoi propositi di prudenza con tutta la magnanimità del pensiero. Risolve, e risolve ancora, e poi muore lo stesso.
Non si è giovani dopo i quarant'anni, ma si può essere irresistibili a tutte le età.
Le delusioni dell'età matura seguono le illusioni della gioventù.
L'uomo di natura calma e serena sente appena il peso dell'età; ma per chi è di opposta natura sono un greve fardello così la giovinezza come la vecchiaia.
Dopo una certa età ognuno è responsabile della sua faccia.
Ogni sera siamo più poveri di un giorno.
Il segreto è superare gli ottanta. Dopo è una passeggiata.