Nella frase di Nino Salvaneschi, si evoca una profonda meditazione sul significato della vita e dei suoi impegni quotidiani. Il viaggio lungo la strada dell'esistenza viene paragonato a un percorso faticoso che sfida le nostre forze fino al tramonto del giorno o alla conclusione di ogni singolo capitolo vitale. L'autore sottolinea come, in certe circostanze estreme della vita, possiamo avere il dubbio se ciò a cui stiamo assistendo sia reale oppure solo frutto delle nostre fantasie e desideri irrealizzati. Tuttavia, la verità emerge attraverso i segni fisici del viaggio: le ferite riportate lungo il cammino ci ricordano che ogni sforzo fatto è stato realmente vissuto con tutto l'impegno emotivo ed energetico necessario per superare gli ostacoli. Questa affermazione invita a riflettere sulla natura della nostra esistenza e sul valore dei momenti difficili, suggerendo che le prove sono altrettanti passaggi fondamentali nella costruzione di una vita autentica.