Si è sempre affascinati dal vuoto. Più è fondo, più è buio, più esso ci attrae: un misterioso richiamo d'amore.
— Oriana Fallaci
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La nostra interpretazione
Il vuoto descritto è una forza magnetica che non respinge ma seduce. La profondità e l’oscurità non sono solo immagini di paura, bensì di attrazione intensa e inspiegabile. Esiste una parte dell’essere umano che tende verso ciò che è incerto, pericoloso o doloroso, come se in quell’abisso si potesse trovare una verità più autentica di quella offerta dalla superficie rassicurante delle cose. Il richiamo che viene definito d’amore non è un amore sereno, ma un legame viscerale con ciò che manca, con ciò che non si possiede, con l’assenza stessa. L’innamoramento per il vuoto è l’innamoramento per il rischio di perdersi, per la vertigine che fa sentire vivi anche quando minaccia di distruggere. In questa attrazione c’è l’eco di tutte le passioni estreme: relazioni che consumano, desideri che non trovano appagamento, la tentazione di abbandonarsi a qualcosa che non restituisce nulla, ma che proprio per questo appare assoluto. L’abisso diventa così lo specchio delle parti nascoste di sé, delle paure più profonde e dei desideri più radicali, e l’amore per quel richiamo è il bisogno di confrontarsi con il lato oscuro dell’esistenza pur sapendo di poterne uscire feriti o svuotati.