Amore è di sospetti fabbro.
— Silvio Pellico
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La nostra interpretazione
Quando un sentimento è intenso, coinvolgente e totalizzante, la mente non rimane mai del tutto tranquilla. L’affetto profondo verso una persona rende più sensibili, più vulnerabili e, allo stesso tempo, più attenti a ogni gesto, a ogni silenzio, a ogni minima variazione del comportamento altrui. Da questa ipersensibilità nascono facilmente timori, interrogativi, dubbi sottili che si trasformano in allarmi interiori. Non è necessariamente mancanza di fiducia, ma il naturale effetto di una dedizione che ha paura di perdere ciò che ritiene prezioso. Il cuore innamorato immagina scenari, interpreta segnali forse insignificanti e costruisce nella propria interiorità un susseguirsi di congetture. È come se l’attaccamento affettivo fosse anche una fucina in cui si forgiano inquietudini, gelosie, sospetti, persino quando la realtà non ne offre prove solide. Questo meccanismo rivela quanto amore e paura siano legati: più qualcosa conta, più si teme di vederlo incrinarsi. In questo intreccio, l’animo vive sospeso tra desiderio di abbandono fiducioso e impulso a difendersi da un possibile dolore futuro.