Non siamo mai così poco liberi come quando tentiamo di recitare.— Oscar Wilde
Non siamo mai così poco liberi come quando tentiamo di recitare.
Un sognatore è colui che può trovare la sua strada al chiaro di luna e vedere l'alba prima del resto del mondo.
Tre metri di corda e un asse mobile, questo è tutto ciò che occorre al potere.
L'intelligente non sa ascoltare e lo sciocco non sa parlare.
Il buono finisce bene e il cattivo male. Questa è la letteratura.
L'altruismo consiste nel vivere e lasciar vivere.
Recitare è entrare nel personaggio e uscire, entrare e uscire, avanti e indietro, e non vorrei andare oltre in questa similitudine.
Recitare non significa aggiungere qualcosa al testo. Al contrario, si toglie qualcosa.
Recita come un cane. Ma tutti i cani che ho visto recitare erano bravissimi.
Credo che la recitazione, in senso assoluto, abbia a che fare proprio con il tempo, e il suo trascorrere.
Recitare non è molto diverso da una malattia mentale: un attore non fa altro che ripartire la propria persona con altre. È una specie di schizofrenia.
Recitare è una cosa da barboni. Smettere, un atto di maturità.
Nelle recite a soggetto, che siano fatte per il regista o per lo psicanalista, non assistiamo né alla vittoria del poeta né a quella degli attori, ma forse alla sconfitta di tutti; e siccome la sconfitta ci piace, continuiamo.
Recitare non è la cosa più importante. Importante è la vita: la nascita, l'amore, il dolore e infine la morte.
Sono contento che nessuno mi abbia insegnato a recitare: perché così, non sapendo recitare, recito benissimo.