C'è sempre qualcosa di ridicolo nei sentimenti di chi non amiamo più.— Oscar Wilde
C'è sempre qualcosa di ridicolo nei sentimenti di chi non amiamo più.
Una donna malvagia tormenta. Una donna perbene annoia. Questa è la sola differenza che passa tra loro.
L'unico fascino del matrimonio consiste nel fatto che rende una vita tessuta di inganni assolutamente necessaria per entrambe le parti.
L'uomo che rimira il suo passato è un uomo che merita di non avere un futuro a cui guardare.
L'educazione è una bella cosa; tuttavia è bene ricordare, almeno una volta tanto, che nulla di ciò che veramente conta di conoscere può essere insegnato.
Essere immaturi significa essere perfetti.
La stupidità ha fatto progressi enormi. È un sole che non si può più guardare fissamente. Grazie ai mezzi di comunicazione, non è più nemmeno la stessa, si nutre di altri miti, si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso, spande il terrore intorno a sé.
La vera razionalità è capace di capire il ridicolo.
Il colmo del ridicolo è che basti credere di meritare un posto per ottenerlo.
Ammetto: l'editore, per non essere ridicolo, non deve prendersi eccessivamente sul serio, l'editore è una carretta, è uno che "porta carta scritta", è un veicolo di messaggi, è tutt'al più, per parafrasare quel McLuhan di cui si parla tanto, un fautore di messaggi che siano anche massaggi.
Così il CAI Centrale si limita a «riconoscere a Bonatti il giusto merito per l'apporto alpinistico da lui dato alla vittoria del K2»... E chi mai, fin dall'inizio, ne aveva dubitato? Risultò insomma, tout court, una finta, assurda e persino ridicola revisione storica.
La volontà forte e la nullità di potere in chi sente una passione politica lo fanno sciaguratissimo dentro di sè: e se non tace, lo fanno parere ridicolo al mondo; si fa la figura di paladino da romanzo e d'innamorato impotente della propria città.
Male, male assai fanno coloro che si lasciano vincere dal vino. A poco a poco, sentono nausea al cibo e si nutrono quasi esclusivamente di quello; indi si degradano agli occhi del mondo, diventando ridicoli, pericolosi e bestiali.
Io parto per strappare una stella al cielo e poi, per paura del ridicolo, mi chino a raccogliere un fiore.
Tra l'avere la sensazione che il mondo sia una cosa poco seria e il muovercisi dentro perfettamente a proprio agio, esiste la stessa differenza che c'è tra l'avere il senso del comico e l'essere ridicoli.
Quel che, quasi inevitabilmente, ci rende persone ridicole è la serietà con cui trattiamo ogni volta il presente, che reca in sé una inevitabile parvenza di importanza. Solo pochissimi grandi spiriti l'hanno superata, e da ridicole sono diventate persone ridenti.