Alla fine è sempre un plotone di soldati a salvare la civiltà.— Oswald Spengler
Alla fine è sempre un plotone di soldati a salvare la civiltà.
È disperante frequentare persone per cui si prova disprezzo: essere obbligati, per pura cortesia, ad ammirare cose la cui insignificanza fa compassione.
Si è sentito il demonio nella macchina, e non a torto. La macchina significa agli occhi d'un credente, il Dio detronizzato.
Quanto rapidamente in una società di citrulli si diventa citrulli.
Fra gli occidentali, furono i tedeschi a inventare gli orologi meccanici, spaventosi simboli del tempo che scorre.
Non pretendo mai che un soldato pensi.
I soldati sono cittadini di una grigia terra di morte.
Il destino di noi soldati è quello di uccidere uomini che sono già tutti condannati a morte dalla natura. Non è pazzesco?
I soldati non si espongono alla morte, sono mandati al massacro.
Se solo risalissimo al Medioevo, quando ogni soldato era ritenuto "disonesto", pressapoco - e a ragione: il «nemico» non gli ha mai fatto nulla! Come 'na specie di boia, e ogni cittadino rispettabile si allontanava da lui.
Soldati. Operatori di pace.
E mentre marciavi con l'anima in spalle vedesti un uomo in fondo alla valle che aveva il tuo stesso identico umore ma la divisa di un altro colore.
Il valore d'un soldato non lo si giudica in tempo di pace o di quiete, ma nell'ora dell'assalto.
I vecchi soldati non muoiono mai, svaniscono lentamente.